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La Chiesa di San Biagio
A meno di due chilometri dal paese di Poggio, in località La Villa, si trova la Chiesa romanica di San Biagio ad un'unica navata,
una delle più antiche della Valle del Serchio, con un recinto di mura che racchiude il minuscolo sagrato.
La pianta della Chiesa è rettangolare e la facciata è di pietra scalpellinata a bozze; nella parte destra, l'edificio è sormontato sull'angolo da un campaniletto a vela.
Interessante anche il portale con cornici di arenaria dell'Appennino, nonchégrave; il portone in legno di castagno, spartito in quattro formelle rettangolari sagomate, con catenaccio in ferro battuto bulinato e maniglie triangolari pendenti (secolo XVII), con soprastante archivolto a sesto acuto.
All'interno si trova un'acquasantiera a tronco di piramide, a base quadrata e fusto a colonna in pietra serena scolpita, con vasca battesimale circolare in marmo bianco del sec. XVI e intelaiatura in ferro battuto, lavorato a spirale che ricorda il privilegio goduto da questa piccola chiesa nel XIV secolo, tra le prime nella valle al ottenere l'ambita concessione.
Da segnalare anche alcuni sepolcri dei secoli XVI, XVII, XVIII, con relative epigrafi.
STORIA
San Terenzio di Villa Roggiana (San Biagio del Poggio)
Poco lungi dal Poggio, in solitaria posizione tra campi e selve, sorge la vetusta chiesa di San Biagio.
Quel piccolo e suggestivo edificio giuntoci in preziosa veste romanica con rifacimenti più tardi, è il documento ed il muto testimone della più antica vita religiosa e civile della zona.
Nell'anno 995, infatti appare come pieve col titolo di S. Terenzio di Villa Roggiana, ed il suo territorio si estendeva da Careggine a Roggio e dal Poggio.
I confini della giurisdizione religiosa ricalcavano probabilmente i limiti di un più antico territorio romano che aveva in quel luogo il centro pagense e questo, a sua volta, i limiti di un più antico conciliabulum dei Liguri Apuani.
Alla scomparsa dei Bizantini grande valore assunse il centro longobardo di Roggio che, alto sulla montagna, traeva la sua origine da un antichissimo centro pastorale divenuto poi praedium romano.
Questo importante castello medioevale che ebbe suoi particolari fines, cioè una sua giurisdizione politica, aveva nella Villa Roggiana, cioè nel paese che si trovava presso la Pieve e che oggi è scomparso per una grande frana, e nel Campus Rocianum, cioè nell'odierno Camporgiano, i due grandi centri curtensi che integravano la sua economia pastorale.
A Roggio facevano riscontro Careggine in una posizione demica del tutto simile.
Entrambi trovavano nella sede della Pieve il loro punto di commercio e di incontro sulla strada di grande comunicazione del fondovalle.
Probabilmante la Pieve di S. Terenzio sorse ad opera dei Bizantini attorno ai primi del 600, cioè anteriormente alla chiesa di Careggine che sappiamo fondata alla fine del 600 o ai primi del 700.
Significativa è anche l'antica dedica a S. Terenzio che fu un pio vescovo di Luni ucciso con ogni certezza dai Longobardi ariani, durante la sua opera evangelizzatrice nell'interno della diocesi.
Ma anche il culto di San Biagio, che gli si affianca e che poi ha il sopravvento, non è meno antico e si deve alle correnti del monachesimo orientale.
Col declinare della potenza militare e politica del castello di Roggio anche la chiesa perde la sua importanza e nel XIII secolo non è più pieve, ma soltanto cappella dipendente da quella di Fosciana.
Il Poggio di oggi è l'erede del grande centro militare della Capriola, della Villa Roggiana e dell'antica Pieve di San Terenzio.
La pianta della Chiesa è rettangolare e la facciata è di pietra scalpellinata a bozze; nella parte destra, l'edificio è sormontato sull'angolo da un campaniletto a vela.
Interessante anche il portale con cornici di arenaria dell'Appennino, nonchégrave; il portone in legno di castagno, spartito in quattro formelle rettangolari sagomate, con catenaccio in ferro battuto bulinato e maniglie triangolari pendenti (secolo XVII), con soprastante archivolto a sesto acuto.
All'interno si trova un'acquasantiera a tronco di piramide, a base quadrata e fusto a colonna in pietra serena scolpita, con vasca battesimale circolare in marmo bianco del sec. XVI e intelaiatura in ferro battuto, lavorato a spirale che ricorda il privilegio goduto da questa piccola chiesa nel XIV secolo, tra le prime nella valle al ottenere l'ambita concessione.
Da segnalare anche alcuni sepolcri dei secoli XVI, XVII, XVIII, con relative epigrafi.
STORIA
San Terenzio di Villa Roggiana (San Biagio del Poggio)
Poco lungi dal Poggio, in solitaria posizione tra campi e selve, sorge la vetusta chiesa di San Biagio.
Quel piccolo e suggestivo edificio giuntoci in preziosa veste romanica con rifacimenti più tardi, è il documento ed il muto testimone della più antica vita religiosa e civile della zona.
Nell'anno 995, infatti appare come pieve col titolo di S. Terenzio di Villa Roggiana, ed il suo territorio si estendeva da Careggine a Roggio e dal Poggio.
I confini della giurisdizione religiosa ricalcavano probabilmente i limiti di un più antico territorio romano che aveva in quel luogo il centro pagense e questo, a sua volta, i limiti di un più antico conciliabulum dei Liguri Apuani.
Alla scomparsa dei Bizantini grande valore assunse il centro longobardo di Roggio che, alto sulla montagna, traeva la sua origine da un antichissimo centro pastorale divenuto poi praedium romano.
Questo importante castello medioevale che ebbe suoi particolari fines, cioè una sua giurisdizione politica, aveva nella Villa Roggiana, cioè nel paese che si trovava presso la Pieve e che oggi è scomparso per una grande frana, e nel Campus Rocianum, cioè nell'odierno Camporgiano, i due grandi centri curtensi che integravano la sua economia pastorale.
A Roggio facevano riscontro Careggine in una posizione demica del tutto simile.
Entrambi trovavano nella sede della Pieve il loro punto di commercio e di incontro sulla strada di grande comunicazione del fondovalle.
Probabilmante la Pieve di S. Terenzio sorse ad opera dei Bizantini attorno ai primi del 600, cioè anteriormente alla chiesa di Careggine che sappiamo fondata alla fine del 600 o ai primi del 700.
Significativa è anche l'antica dedica a S. Terenzio che fu un pio vescovo di Luni ucciso con ogni certezza dai Longobardi ariani, durante la sua opera evangelizzatrice nell'interno della diocesi.
Ma anche il culto di San Biagio, che gli si affianca e che poi ha il sopravvento, non è meno antico e si deve alle correnti del monachesimo orientale.
Col declinare della potenza militare e politica del castello di Roggio anche la chiesa perde la sua importanza e nel XIII secolo non è più pieve, ma soltanto cappella dipendente da quella di Fosciana.
Il Poggio di oggi è l'erede del grande centro militare della Capriola, della Villa Roggiana e dell'antica Pieve di San Terenzio.