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Francesco Vecchiacchi
Nel 1902 nasce a Filicaia Francesco Vecchiacchi, l'ideatore dei primi ponti radio.
La sezione ARI di Lucca è a lui intitolata. arilucca.it

Francesco Vecchiacchi fino da giovanissimo influenzato dallo zio materno Ingegner Muzio Pellegrineschi si appassionò alle nuove tecniche, tanto che mentre frequentava la facoltà di fisica matematica presso l'università di Pisa (avendo fra gli altri come compagno Enrico Fermi), durante le vacanze estive costruì da solo un apparecchio radio ricevente.
Era il 1923, la radio in Italia alle sue prime esperienze, in certi paesini di campagna (e non solo), ove avevano cominciato a funzionare apparecchi riceventi c'era gente che faceva chilometri per andare ad ascoltare le prime trasmissioni. Nel 1925, a ventitre anni, si laureò in fisica matematica all'Università di Pisa con 110 e lode diventando subito assistente per circa due anni di Luigi Puccianti.

Nel 1927 da Pisa si trasferì a Livorno quale docente dell'Istituto Elettrotecnico Radiotelegrafico della Marina presso l'Accademia Navale fondato dallo scienziato Giancarlo Vallauri, considerato dai giovani elettrotecnici e radiotecnici d'Italia come la più alta e qualificata autorità di quella nuova scienza.
Il Professor Vallauri prima di insegnare a Livorno era stato docente al Politecnico di Torino, alla scuola di Ingegneria di Napoli e di Pisa, costruì e diresse la grande stazione radio transoceanica di Coltano(PI), fondò e fu direttore per molti anni la rivista "Alta Frequenza", a lui si devono alcune importanti invenzioni nel campo radioelettrico.
Egli prese a benvolere il giovane Vecchiacchi che passò quegli anni a studiare, ricercare, approfondire, preferendo apprendere accanto ad un grande maestro piuttosto che dedicarsi alle attività pratiche e remunerative favorito in questo dalle eccellenti condizioni finanziarie della famiglia.
È questo un periodo nel quale il giovane fisico pubblica saggi su riviste specializzate (Elettrotecnica) e su volumi del Comitato Nazionale delle Ricerche che gli valgono premi e medaglie dall'Associazione Elettrotecnica Italiana.

Nel 1930 a ventotto anni ottiene la libera docenza.
Due anni dopo le improvvise mutate condizioni economiche della famiglia lo costringono però ad un brusco cambiamento di rotta nella sua vita.
In un pomeriggio caldo e afoso del luglio 1932 Francesco Vecchiacchi con aria spaesata si presentò ai cancelli dello stabilimento "Magneti Marelli" a Sesto S.Giovanni (MI).
Alla guardia disse che aveva da consegnare una lettera personale al Direttore Generale dello stabilimento, il Conte Bruno Quintavalle.
Erano gli anni della grande depressione economica e non passava giorno che ai cancelli si presentassero giovani laureati come lui dimessamente vestiti, umili nell'aspetto, in cerca di un qualsiasi impiego.
La guardia lo squadrò dall'alto in basso pensando fra se: "eccone un altro", avrebbe voluto dirgli che non si facesse illusioni, quella settimana era il quarto che inutilmente si presentava, che lo stabilimento era saturo di tecnici e di impiegati; comunque dopo una lunga attesa si decise a mettere la lettera su un vassoio di metallo e ricomponendosi in tutta la persona a consegnarla al direttore il quale dopo neppure due minuti ordinò: "fate passare quel signore".
Il Conte Quintavalle aveva letto tutto di un fiato la lettera dell'amico Vallauri il quale si diceva felicissimo di cedere il suo migliore collaboratore che alle dipendenze della Magneti Marelli avrebbe dato un grande impulso alla nascente elettronica Italiana. Lo assunse subito e grande fu la sorpresa degli usceri e impiegati nel vedere il Direttore Generale che accompagnava quel signore verso la porta dell'ascensore e lo salutava con una calorosissima stretta di mano.

Il laboratorio Centrale Radio dello stabilimento Magneti Marelli (intitolato a Francesco Vecchiacchi dopo la sua morte), iniziò la costruzione della prima campata del ponte radio a onde corte Milano-Monte Cimone nell'Appennino Tosco Emiliano; Francesco Vecchiacchi, in qualità di ideatore e direttore dei lavori, era contemporaneamente impegnato nella progettazione ed esecuzione della prima stazione trasmittente televisiva della Magneti Marelli costruita e installata alla torre del parco di Milano durante la fiera campionaria del 1939.
Allo stesso tempo vinse il concorso di Professore straordinario per la cattedra di Comunicazioni Elettriche del Politecnico di Milano dove assunse anche l'incarico per l'insegnamento di Radiotecnica, divenne poi ordinario di Comunicazioni Elettriche e successivamente Direttore dei corsi di Perfezionamento in Radiotecnica e di Perfezionamento in Comunicazione su filo.

Nel campo dei ponti radio l'Italia ha in quegli anni un indiscusso primato: grazie a Vecchiacchi la tratta del ponte radio viene prolungata con un ulteriore salto al Terminillo e quindi a Roma. Grazie a queste referenze la Marelli lo invia a visitare l'esposizione Internazionale di New York.
Preceduto dalla fama delle sue realizzazioni è invitato a visitare stabilimenti elettronici e la nascente televisione; nei due mesi di permanenza si rende perfettamente conto della immensa ricchezza di mezzi che quel governo stanzia per mettere in condizione gli scienziati di procedere più speditamente nelle loro realizzazioni.

Tornato in patria alla vigilia del conflitto mondiale pensò di costruire un apparecchio di radiolocalizzazione, del tutto ignaro che gli anglo/americani fossero molto avanti in questo campo, ma il regime, pensando ad una breve guerra, ritenne che non fosse più necessario dedicarsi alle ricerche.
Solo la Marelli, come sempre lieta di assecondare le iniziative pionieristiche del suo Consulente Tecnico, gli mise a disposizione quanto aveva al fine di giungere alla messa in opera del radio-localizzatore che Vecchiacchi chiamò "Lince", un cugino stretto del radar.

Nel 1941 si annuncia la prima trasmissione a colori della CBS
Nel 1952 Francesco Vecchiacchi realizza il PONTE RADIO TELEVISIVO sperimentale TO-MI primo collegamento a LARGA BANDA in italia per le trasmissioni RAI. Gli anni successivi vedono un fiorire di ponti radio sui monti italiani, sempre più sofisticati, mentre Vecchiacchi sta completando il grandioso ponte radio Milano-Palermo in grado di portare il programma televisivo ripreso in qualsiasi punto della penisola a tutti i trasmettitori nazionali e alla rete europea.

La guerra "rapida" però divenne lunga e così fra bombardamenti, scarsezza di materie prime e rifornimenti, l'apparecchio venne montato solo su alcune navi nel porto di Taranto e uno fisso all'Accademia Navale di Livorno, quando non era più di nessuna utilità bellica dimostrando comunque di funzionare rilevando aerei in arrivo da grande distanza per le ultime incursioni belliche verso il suolo Italiano.
Nel primo dopoguerra Francesco Vecchiacchi rimette in piena efficienza il ponte Milano - Roma ampliandolo e migliorandolo tanto da far "passare" sette comunicazioni telefoniche simultanee, nel 1952 attiva il primo collegamento sperimentale a larga banda in Italia fra Triverio (BI) e Milano per la trasmissione televisiva e un collegamento microonde fra Torino - Triverio - Milano - Monte Penice - Monte Venda per collegare fra loro studi e trasmettitori televisivi della valle padana.

Gli anni successivi vedono un fiorire di ponti radio sui monti italiani, sempre più sofisticati e in grado di convogliare anche 480 canali telefonici, ma mentre Vecchiacchi sta completando il grandioso ponte radio Milano-Palermo con venti salti successivi e in grado di portare il programma televisivo ripreso in qualsiasi punto della penisola a tutti i trasmettitori nazionali e alla rete europea, si manifestano le prime avvisaglie del brutto male che il 20 novembre del 1955 lo porterà alla morte senza poter rivedere la sua Garfagnana, le amate vette Appenniniche e delle Alpi Apuane di cui era un appassionato e profondo conoscitore (tanto che in uno di questi monti, diversi anni fa, il Club Alpino Italiano di Lucca gli ha intitolato una "via ferrata").

Libri: "Francesco Vecchiacchi 1902-1955" edito nel 1963 a cura del Rotary Club di Lucca.