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Il Monte Tambura
Il monte Tambura è strettamente legato alle vicende della via Vandelli.
La strada fu voluta per unire i due stati di Massa e Modena e la sua storia iniziò proprio con le nozze fra Ercole Rinaldo d'Este, erede del Ducato di Modena e Maria Teresa Cybo, appartenente alla famiglia dei Malaspina di Massa.
Difficili erano le vie di comunicazione fra i due stati; così Francesco III d'Este incaricò l'abate ingegnere e matematico Domenico Vandelli di costruire una strada di grande funzionalità.
Il tratto da Modena a Castelnuovo Garfagnana non presentò grosse difficoltà, in quanto fu adattato su percorsi preesistenti. Invece, il tratto progettato per superare l'impervia barriera delle Apuane fu piuttosto difficoltoso e di faticosa realizzazione.
Il Vandelli decise di far arrampicare la strada per gli scoscesi fianchi della Tambura, raggiungendo lo spartiacque a 1620 metri di altezza, e poi scendendo vertiginosamente con stretti tornanti, superando, in meno di una decina di chilometri in linea d'aria, il chilometro e mezzo di dislivello che separa il valico dalla città di Massa.
Intorno a questa strada e alla Tambura nacquero leggende sia sul versante della Garfagnana che sul versante di Massa.
La strada fu voluta per unire i due stati di Massa e Modena e la sua storia iniziò proprio con le nozze fra Ercole Rinaldo d'Este, erede del Ducato di Modena e Maria Teresa Cybo, appartenente alla famiglia dei Malaspina di Massa.
Difficili erano le vie di comunicazione fra i due stati; così Francesco III d'Este incaricò l'abate ingegnere e matematico Domenico Vandelli di costruire una strada di grande funzionalità.
Il tratto da Modena a Castelnuovo Garfagnana non presentò grosse difficoltà, in quanto fu adattato su percorsi preesistenti. Invece, il tratto progettato per superare l'impervia barriera delle Apuane fu piuttosto difficoltoso e di faticosa realizzazione.
Il Vandelli decise di far arrampicare la strada per gli scoscesi fianchi della Tambura, raggiungendo lo spartiacque a 1620 metri di altezza, e poi scendendo vertiginosamente con stretti tornanti, superando, in meno di una decina di chilometri in linea d'aria, il chilometro e mezzo di dislivello che separa il valico dalla città di Massa.
Intorno a questa strada e alla Tambura nacquero leggende sia sul versante della Garfagnana che sul versante di Massa.